lunedì 11 maggio 2015

Philip K. Dick svelò la vera Matrix nel 1977



Sembra un discorso attualissimo e quasi quantistico quello di Philip K. Dick,  noto scrittore di fantascienza che conoscerete tutti soprattutto da Balde Runner. Vi linko una breve spiegazione di lui presa da Wikipedia:

La fama di Dick, noto in vita esclusivamente nell'ambito della fantascienza, crebbe notevolmente nel grande pubblico e nella critica dopo la sua morte, in patria come in Europa (in Francia e in Italia negli anni ottanta divenne un vero e proprio scrittore di culto), anche in seguito al successo del film Blade Runner del 1982 liberamente ispirato a un suo romanzo. In vita pubblicò quasi solamente opere di narrativa fantascientifica - un genere all'epoca considerato "di consumo" - ed è stato successivamente rivalutato come un autore postmoderno precursore del cyberpunk e, per certi versi, antesignano dell'avantpop. Gli sono stati dedicati molteplici studi critici che lo collocano ormai tra i classici della letteratura contemporanea.[1] Temi centrali dei suoi visionari romanzi sono la manipolazione sociale, la simulazione e dissimulazione della realtà, la comune concezione del "falso", l'assuefazione alle sostanze stupefacenti e la ricerca del divino.

Non stupirebbe nemmeno più questo discorso, specie dopo MATRIX. Il motivo della notizia è che lui ne parla nel '77.

L'altra cosa che qui spiega, forse per la prima volta, è che scriveva quello che sognava.  Descrive i suoi sogni come vividi ricordi di una vita alternativa presente. Come se ne stesse vivendo due contemporaneamente.

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