martedì 8 aprile 2014

Scoperta per l'ennesima volta l'arca di Noè

ImmaginjgfxvdxdnoeeArca di Noè ritrovata e le prove circa il diluvio universale (con filmato in francese). La realtà dell’Arca di Noè in un recente film francese, accessibile su YouTube. Il religioso Richard Williamson  presenta testimonianze storiche e reali sull’Arca di Noè, ancora oggi esistente in cima al monte Ararat.  Se certuni dubitano che sia realmente accaduto il Diluvio universale al tempo di Noè, guardino su YouTube l’avvincente film di 53 minuti intitolato “L’Arche de Noé et le Déluge: Preuves Historiques et Scientifiques”. Ahimè. Sembra che su YouTube non ci sia in inglese un film equivalente sull’Arca di Noè, ma solo una buona dose di disinformazione. Essa si annida a circa 4.600 metri d’altezza, in una profonda gola al limite delle nevi perenni del monte Ararat, sul confine turco-armeno. Il luogo è di difficile acceso perché per la maggior parte dell’anno è coperto dai ghiacci e per tutto l’anno è minacciato dall’alto da possibili valanghe, mentre in basso sussiste il pericolo di briganti e di guerre civili locali.
Il film francese, dopo essersi riferito ai racconti sul Diluvio, identici in molte lingue antiche anche per lo stesso nome di Noè, prosegue con una lunga lista di noti visitatori dell’Arca nel corso dei secoli, 34 dei quali, secondo il film, descrivono ciò che hanno visto in modo notevolmente simile. L’elenco inizia con un sacerdote caldeo di circa mezzo millennio prima di Cristo e comprende un vescovo cristiano del 360 d. C. e il famoso esploratore italiano Marco Polo, del 1269. Nel 1840, un terribile terremoto spaccò la gola sul lato della montagna dov’è adesso l’Arca, e la ruppe in due pezzi, separati di circa 30 metri. Nel XIX e nel XX secolo, vi sono stati numerosi visitatori dell’Arca e durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, molti piloti americani, volando sulla montagna, hanno chiaramente riconosciuto un grande manufatto marinaro, di colore scuro e a forma di chiatta. Essi erano certi di trovarsi al cospetto dell’Arca di Noè.


Infine, ai giorni nostri, nel 2007, un gruppo di esploratori turchi è penetrato all’interno dell’Arca e ha fatto delle riprese, reperibili su YouTube, indipendentemente dal film francese. Il film si conclude con un’affascinante speculazione di moderni scienziati e geologi, riguardo alla massa d’acqua che la Bibbia dice abbia superato di 7 metri le montagne più alte (di allora) (Gn. VII, 20). Particolarmente degno di nota è il fatto che la Scrittura dice che l’acqua non è piovuta solo dall’alto, ma è sgorgata anche dal basso (Gn. VII, 11; VIII, 2). Nel film, una convincente spiegazione di questo è fornita da un ingegnere americano, Walter Brown, che suppone che prima del Diluvio vi fossero delle grandi caverne sotterranee collegate e piene d’acqua, profonde circa 800 metri e fortemente compresse sotto 10 miglia di spessore della crosta terrestre rocciosa. Bastò che questa crosta si fendesse in due ore tutt’intorno alla terra, perché questa massa d’acqua irrompesse dal basso verso l’alto e cambiasse la faccia della terra, così da spiegare, suppone l’Ing. Brown, molti elementi caratteristici della geologia della terra come la conosciamo adesso. Nel complesso affascinante.
Ma quante persone oggi vogliono sapere dell’esistenza di Dio, del peccato e del fatto che la devastazione dei territori sia uno dei mezzi con cui Dio punisce il peccato? Il film dice che nel XIX secolo, nonostante i numerosi visitatori dell’Arca, la gente era più interessata all’evoluzione, che si sbarazza di Dio, piuttosto che all’Arca, che è chiaramente legata a Lui. È vero, Dio promise a Noè che non avrebbe più punito per mezzo dell’acqua (Gn. IX, 15), ma questo non esclude un’universale pioggia di fuoco. Nostra Signora di Akita, nel 1973, disse che è questo che incombe su di noi. Ed è certo che oggi il peccato imperversa fuori controllo, nel mondo intero. Kyrie eleison. 

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