mercoledì 2 aprile 2014

OGGETTI FUORI DAL TEMPO: "ENIGMALITH" UNA PRESA ELETTRICA IN UNA ROCCIA DI ETA' GEOLOGICA DATATA 100.000 ANNI!

Nel 1998, un ingegnere elettronico di nome John J. Williams fece una scoperta singolare: vide affiorare dal terreno un piccolo oggetto che sembrava essere una presa elettrica a tre poli. Dopo aver iniziato a scavare, si rese conto che questa era fusa in una piccola roccia.

Williams affermò di aver trovato la strana pietra, durante un viaggio in una zona rurale del Nord America, in un luogo lontano da insediamenti umani, complessi industriali, aeroporti, fabbriche, centrali elettriche ecc. ma rifiutò di fornire la posizione esatta del ritrovamento, per paura che orde di curiosi potessero iniziare a visitare il sito e a saccheggiarlo da altre possibili reliquie misteriose, che potevano verosimilmente trovarsi ancora nel luogo. Questo atteggiamento di Williams tuttavia minò parzialmente la credibilità della sua scoperta.

Conosciuto come “Enigmalith” (una combinazione della parola ‘enigma’ con ‘lith’, che in greco significa ‘pietra’), il dispositivo ha l’aspetto innegabile di un moderno componente elettrico, incorporato in un solido granito composto da quarzo e feldspato. Il suo prezzo stimato è di 500.000 dollari, ma molti esponenti della comunità scientifica hanno classificato l’Enigmalith come una bufala prodotta dall’ingegnere, al solo scopo di lucrarci.



Nonostante le critiche, Williams ha più volte sottolineato la natura insolita del monolite, offrendolo per un’analisi scientifica completa, ma nessun scienziato ha ancora preso in considerazione la possibilità di analizzare la roccia. Ciò che sembra evidente è che il componente elettrico incorporato nel granito, non mostra alcuna traccia di saldatura o incollaggio, e quindi pare che la presunta ‘presa’ esistesse già al momento della formazione della roccia.

Inoltre, un’analisi geologica ha rivelato che la roccia ha circa 100.000 anni, ingarbugliando così non poco le nostre conoscenze riguardanti la storia dell’evoluzione umana e del suo sviluppo tecnologico in tempi remoti. Alcuni hanno paragonato l’oggetto incorporato nella roccia, ad un connettore XLR. Esso ha inoltre una debole attrazione magnetica e la lega di cui sono costituiti i tre poli è, attualmente, di origine sconosciuta, mentre la base (circa 0,8 cm di diametro), non sembra essere di legno, plastica, gomma, metallo o altro materiale riconoscibile.

Williams non ha permesso la rottura della roccia, al fine di osservarne l’interno, ma ha acconsentito che venissero utilizzati i raggi X, i quali hanno mostrato che il connettore è collegato ad una struttura interna che si estende nella pietra opaca. Una struttura coerente con un “circuito aperto” che però non è collegato a nulla, quindi, di cosa si tratta e a cosa serviva questa specie di presa?


Alcuni ricercatori hanno suggerito che la presa possa essere un antico manufatto, rimasto semplicemente intrappolato nella roccia mentre questa si andava formando, e che esso sia rimasto relativamente indenne al processo. Mentre gli scettici, senza nemmeno preoccuparsi di analizzare l’oggetto, ritengono che si tratti di un falso. Williams però è convinto di aver scoperto un manufatto ditecnologia aliena ed è desideroso di confermarne, attraverso la scienza ufficiale, l’autenticità. L’unica condizione che egli pone, è quella di poter essere presente durante i test e di mantenere la roccia intatta.

Alcune persone inoltre sostengono che gli scienziati vogliano prendere le distanze dal campione, perché temono ciò che potrebbero scoprire. Infatti, la conferma dell’autenticità del manufatto, manderebbe in crisi le nostre teorie relative all’evoluzione del genere umano, ponendo degli interrogativi inquietanti riguardo il nostro vero passato e il livello di tecnologia raggiunto da antiche civiltà, di cui nulla si sa e di cui molti nulla vorrebbero sapere.

Williams ritiene che la scoperta dell’Enigmalith potrebbe quindi fornire un’inconfutabile prova di queste teorie o di altre che parlano addirittura di antichi astronauti alieni venuti sul nostro pianeta, con lo scopo preciso di influenzare lo sviluppo evolutivo e tecnologico della nostra specie.

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