martedì 5 novembre 2013

E le rocce Lunari?


Riguardo le rocce riportate dalla Luna, quante ne sono state dette? Avete mai visto quelle rocce ci chiedono i luna-complottisti? Certo! E chiunque può avere anche l'onore di toccarle con mano se vuole, proprio come ho fatto io, durante l'ultimo viaggio al Kennedy Space Center in Florida. Sono esposte lì appositamente per il pubblico e non è il solo museo al mondo ad esporre tali reperti. Nei link sottostanti, l'elenco dei musei mondiali che ospitano le rocce lunari:
Clicca per ingrandire!Inoltre la comunità scientifica INTERNAZIONALE le ha analizzate ed ha validato l'originalità dei reperti. Le rocce lunari, infatti, sono state analizzate dai più svariati istituti sparsi per il mondo, anche se penso che il parere più autorevole sia quello dell'Accademia delle scienze dell'Unione Sovietica, i cui scienziati hanno potuto confrontare il materiale dell'Apollo, con quello in loro possesso e riportato a terra da alcune sonde automatiche inviate dall'URSS sulla superficie selenica: le sonde Luna. Ma i luna-complottisti a questo punto si chiedono: i campioni del presunto suolo lunare fornito dagli americani come una delle prove del programma Apollo, non potrebbe essere stato riportato a terra da sonde automatiche proprio come quello russo? Molti di loro ritengono questa ipotesi veritiera, ma si dimenticano di dire che le missioni Apollo hanno fornito circa 350 kg di materiale, mentre le sonde sovietiche solo pochi grammi.
Movimentare una tale quantità di roccia e suolo avrebbe richiesto l'invio di decine e decine di sonde (nella migliore delle ipotesi) e l'uso di robot molto sofisticati che non avremmo a disposizione nemmeno oggi. Tutto questo inoltre avrebbe richiesto un programma spaziale segreto in aggiunta a quello ufficiale: decisamente troppo, anche col budget dell'epoca. Altri complottisti invece sostengono che le rocce lunari, potrebbero essere state fabbricate appositamente in laboratori segreti sulla Terra, o ancora meglio, che provengano dell'Antartide, ma nessuno ha mai proposto una tesi seria o ragionevole in merito all'argomento.


Clicca per ingrandire!Gli esami chimico fisici effettuati dalla comunità scientifica internazionale, hanno rilevato anomalie che solo una roccia extraterrestre può avere. Un esempio è l'alta concentrazione di Elio3, un isotopo dell'Elio espulso dal Sole, che si è accumulato in grandi quantità sulla Luna, proprio per l'assenza di un'atmosfera (sulla Terra l'Elio3 è raro come lo sono le mosche bianche). Un'altra, è la densità dei minerali che compongono le rocce. Essa è molto ridotta rispetto a quelle terrestri. Questo denota, che quei minerali si sono aggregati in condizioni di gravità molto inferiori a quelle che si hanno sulla Terra (e naturalmente anche in Antartide). Un'altra prova sull'autenticità delle rocce dell'Apollo è la mancanza TOTALE in queste, di composti idrati (o tracce di acqua). Il vuoto spinto dello spazio che ha assistito alla formazione di queste pietre, ha contribuito alla loro completa disidratazione. Va detto inoltre che esse sono fortemente microcraterizzate, ovvero se osservate al microscopio, si mostrano martoriate dai continui e violenti impatti con i micrometeoriti, caratteristica compatibile con la permanenza per lunghissimo tempo all'ambiente spaziale, dove mancando completamente la protezione di un'atmosfera, lo scontro con il pulviscolo che cade liberamente al suolo dallo spazio, avviene alle alte velocità orbitali. Se volete saperne di più sull'argomento, cliccate sui sottostanti links:
Altra prova: i minerali che compongono le rocce lunari, sono abbastanza rari sulla Terra (abbondanza di alcuni elementi, come calcio, alluminio, titanio e ossigeno e carenza di altri come l'idrogeno). Sembra infatti che la Luna sia costituita di tutti quegli elementi che si trovano in minoranza nella crosta terrestre. Questo si lega alla teoria di formazione della Luna, seconda la quale miliardi di anni fa, un planetoide delle dimensioni di Marte, si schiantò sulla proto-Terra in formazione, fondendola con la violenza dell'impatto. Questo provocò un riversamento del materiale parzialmente fuso anche nello spazio a grandi distanze. Per effetto di aggregazioni secondarie, avvenute nel tempo e nello spazio circum-terrestre, le particelle si legarono tra loro, dando forma alla Luna. Se nessuno avesse portato a Terra le rocce lunari per analizzarle, sicuramente non si sarebbe mai arrivati a questa conclusione. Notizie dell'ultima ora:
Un'ultima analisi da parte degli scienziati del JPL, rivela la presenza di isotopi del Neon che solo una roccia extraterrestre può avere. Per saperne di più, clicca qui!

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