martedì 23 luglio 2013

Curiosity smette le operazioni su Marte


Buone nuove in arrivo da Curiosity. O almeno così sembra, perché per ora alla Nasa hanno la bocca cucita. Tutto quello che si sono lasciati sfuggire, anzi che si è lasciato sfuggire John Grotzinger, uno dei principali ricercatori della missione e geologo del Caltech, con Npr è che lo strumento Sample Analysis at Mars (Sam) a bordo del rover avrebbe ottenuto un risultato tale "da entrare nei libri di storia" mentre analizzava un campione del suolo marziano.
Curiosity è atterrato nel Cratere di Gale su Marte lo scorso 5 agosto, cominciando quel giorno una missione di due anni che ha come obiettivo quello di stabilire se Marte sia mai stato capace diospitare la vita microbica. Il rover è dotato di 10 diversi strumenti per portare a termine le sue ricerche, ma è proprio Sam il cuore del suo carico.
È un laboratorio chimico in miniatura: contiene una  vasta gamma di dispositivi che possono vaporizzare suolo e rocce da analizzare, per riscaldare i campioni, per studiarne la composizione e misurare in essi l'abbondanza di alcuni elementi chimici come carbonioossigenoazoto.


Oltre ad analizzare campioni di suolo, Sam è in grado anche di analizzare l'aria di Marte. Quando ha annusato per la prima volta l'atmosfera marziana, ha  riscontrato tracce di metano (che per lo meno sulla Terra è prodotto da diversi organismi viventi).  Anche allora l'annuncio della scoperta è stato tenuto segreto, perché prima di lanciare una notizia del genere i ricercatori volevano essere certi di star misurando l'aria marziana e non altra aria che il rover si era portato dietro da Cape Canaveral. "Sapevamo fin dall'inizio che c'erano buone probabilità che Curiosity avesse trasportato con sé aria dalla Florida, e volevamo ripetere le misure prima di parlarne", racconta Grotzinger Mashable. Le seconde misurazioni hanno poi confermato i dubbi degli scienziati: non c'era traccia di metano.
Questo episodio è uno dei motivi della cautela degli scienziati della Nasa che si rifiutano di discutere i risultati di Curiosity con chiunque esterno all'agenzia spaziale e passano le loro giornate a controllare e ricontrollare i dati. Il mistero fortunatamente potrebbe essere rivelato entro un paio di settimane, come ha spiegato lo stesso Grotzinger in una conferenza stampa durante il meeting annuale dell'American Geophysical Union che si terrà a San Francisco dal 3 al 7 dicembre.

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La sonda Curiosity scopre tracce d'acqua su MarteHouston, (Tmnews) - Tracce d'acqua su Marte. La sonda della Nasa "Curiosity", arrivata sul pianeta rosso il 6 agosto scorso, ha scoperto della ghiaia e altri sedimenti provenienti dal letto di un antico fiume, confermando in tal modo le ipotesi su un passato ricco di acqua. "Pensiamo - ha detto John Grotzinger, scienziato della Nasa - che la roccia si sia formata in presenza di acqua. Possiamo ipotizzare che su Marte ci fosse un flusso d'acqua vigoroso". La forma arrotondata dei sassolini dimostra che non sono stati trasportati dal vento ma dalla corrente: è la prima volta che vengono osservate direttamente delle tracce che permettono inoltre di stimare la velocità della corrente del corso d'acqua (0,91 metri al secondo) e la sua profondità (un metro). Secondo gli esperti "Curiosity" potrebbe trovarsi attualmente in una zona (anticamente) fluviale ai piedi del monte Sharp, a nord del luogo dell'atterraggio della sonda.


La voce di una scoperta sensazionale a opera di Curiosity, come era prevedibile, ha fatto il giro del mondo in poche ore, e gli scienziati esterni all'agenzia hanno cominciato a speculare su quali possano essere questi fantomatici risultati, sognando anche a occhi aperti. "Se deve finire sui libri di storia, mi aspetto che si tratti di materiale organico", ha dichiarato a Wired.com Peter Smith del Lunar and Planetary Laboratory della University of Arizona. Smith conosce bene la sensazione che stanno provando Grotzinger e colleghi, è stato ricercatore capo della missione del lander Phoenix della Nasa, arrivato su Marte nel 2008.

Le molecole organiche sono quelle che contengono carbonio e sono potenziali indicatori della presenza di forme di vita. Phoenix, nella sua ricerca di questo tipo di molecole, ha riscaldato un campione di suolo che però durante questa operazione è andato distrutto a causa della presenza diperclorati, sali chimici che si trovano nel suolo marziano. I perclorati reagiscono al calore e distruggono ogni molecola organica complessa, lasciando solo diossido di carbonio.
Il risultato tuttavia non venne considerato come un fallimento, tutt'altro: suggerì che i risultati negativi ottenuti dal Viking negli anni '70 mentre cercava molecole organiche sulla superficie marziana potrebbero essere riconducibili proprio alla presenza di perclorati. Inoltre, in seguito alla scoperta del Phoenix, Sam è stato dotato di un dispositivo in grado di riscaldare molto lentamente i campioni raccolti (grazie a un laser) in modo da non innescare la reazione dei perclorati.
Se Curiosity avesse trovato composti organici semplici non sarebbe un grande shock secondo Smith, perché probabilmente proverrebbero da meteoriti e asteroidi. Tuttavia indicherebbero che i mattoni della vita sono presenti su Marte e che potrebbero solo aver bisogno dell'aggiunta di acqua (che un tempo era presente sul Pianeta), per produrre organismi.
"Se invece avesse trovato prove della presenza di composti organici complessi, allora sarebbe una scoperta clamorosa" ha spiegato il ricercatore dell'Arizona: potrebbero essere avanzi di  forme di vita complesse una volta presenti sul Pianeta Rosso. "Ma le possibilità di ottenere un simile da un campione di sabbia prelevato da una duna a caso sono molto basse".

Le prime foto a colori di Marte scattate da CuriosityHouston (TMNews) - Marte come non l'abbiamo mai visto. Curiosity ha cominciato la sua missione inviando le prime foto a colori dal pianeta Rosso. Immagini spettacolari ma soprattutto fondamentali per comprendere i segreti di Marte. La Nasa ha diffuso anche la sequenza di scatti realizzata dalla sonda mentre atterrava sulla superficie marziana, impresa compiuta alla perfezione per la gioia dei tecnici di Pasadena in California e delle migliaia di persone che hanno assistito in diretta all'evento. Il video in stop motion mostra in 297 frame tutti gli ultimi 2 minuti e mezzo prima dell'atterraggio, fase delicatissima. Nelle prime immagini si vede lo scudo termico sganciato dalla sonda mentre nelle ultime si nota la nube di polvere sollevata da Curiosity quando ha toccato terra. Questi primi scatti, spettacolari ma soprattutto ricchi di informazioni, segnano solo l'inizio di una lunga missione che durerà due anni.

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